COPIA DA JAN VERMEER : RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA (1665/1666)
Olio su tela : cm. 46,5 x 39,7
Sono stato due volte a L’Aia per vedere il dipinto di Vermeer. La seconda passando per Delft, sua città natale: si riparte condannati a sperare di potervi un giorno tornare.
A L’aia, nello splendido museo Mauritshuis, si respira un’aria molto intima. L’edificio ha conservato l’aspetto di residenza nobiliare. «Mauritshuis» significa infatti «casa di Maurizio» ed aggirandosi per sale e camere, fra magnifici quadri, ci si sente veramente ospiti dell’antico proprietario : il conte J. Maurits Van Massau-Siegen.
Ho stazionato a lungo nella piccola sala in cui è collocata la «nostra» Ragazza, preso molti appunti, confrontate tutte le riproduzioni del bookshop (la migliore si è rivelata la copertina di una cartellina portadocumenti !). Ho consumato gli occhi a furia di guardarla, ma…. continuamente avvertivo alle mie spalle come un’attrazione, una forza magnetica che contrastatava con la forza di quello sguardo. Un impulso irrefrenabile a voltarmi. Alla fine ho ceduto. Sulla parete opposta «La veduta di Delft» dello stesso Vermeer. Non amo troppo i paesaggi, ma quello non era un paesaggio: una finestra. Una finestra aperta sul XVII secolo che vi investe coi suoi odori, i suoi rumori, la sua luce, la sua aria fine, la sua gente. E non si puo’ non restare li’ affacciati. Con la Ragazza col turbante alle vostre spalle, che ora guarda voi, vostra compagna nella stessa stanza.